28 novembre 2021 Associazione Carabinieri Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra, noi Carabinieri d'Italia, a Te eleviamo reverente il pensiero, fiduciosa la preghiera e fervido il cuore! La preghiera del Carabiniere ci introduce nella celebrazione, che unisce oggi tre momenti significativi: 1. la vicina festa della Virgo Fidelis 2. il ricordo di tutti i caduti a servizio della patria nell’arma e di tutti i membri e i familiari della vostra associazione 3. l’inizio del tempo forte, opportuno, favorevole dell’Avvento che ci prepara al Natale. Il reverente pensiero, la fiduciosa preghiera, il cuore fervido sono lo stile di fedeltà e di servizio che contraddistingue il servizio al bene comune che è la più alta forma di carità. È la stessa logica di Dio, il “semper fidelis” che lascia il cielo per nascere a Betlemme, per il bene di ognuno con un vangelo di giustizia, pace, amore proprio come noi vogliamo il mondo come operatori di giustizia e artigiani di pace. Tu, che le nostre Legioni invocano confortatrice e protettrice col titolo di “Virgo Fidelis”, accogli ogni nostro proposito di bene e fanne vigore e luce per la Patria nostra. La fedeltà di Dio diventa lo stile di Maria, la “virgo fidelis”, e si concretizza in un senso di vigilanza, attenzione, premura. “Avvento” è una parola che non usiamo comunemente. È più comune “Evento” come qualcosa di importante che si prepara nei dettagli con cura e con finezza, ma, una volta “celebrato” si smonta e lascia un vago ricordo. Il Natale per tanti è proprio così, un “evento”, invece “Avvento” ha piuttosto il senso di “Avventura”. Ha in sé il senso dell’incertezza, delle sorprese quotidiane, ma è una scommessa giornaliera nella qualità del feriale: l’avventura riparte nuova ogni giorno e ti mette in gioco come proposito di bene, come vigore, come luce. La qualità di Dio, semper fidelis, lo stile di Maria virgo fidelis, diventano per noi impegno come ci suggerisce la preghiera. Tu accompagna la nostra vigilanza! Essere “semper fidelis” chiede vigilanza cioè attenzione piena di cura a ciò che deve “venire alla luce”. Guardiamo al pancione di Maria incinta, vicino al Natale. Vigilare è custodire le scintille di luce, di bene, bello, giusto in noi, negli altri, nella realtà, soprattutto dove più delicata. Il male, l’ingiustizia, la frode invece cercano le ombre. Quanto invece siamo intermittenti come le lucine? Tu consiglia il nostro dire! “Semper fidelis” significa considerare “gravido” di significati il nostro dire, le nostre parole, i nostri dialoghi. Quanto invece ci lasciamo svuotare dalla mediocrità? Tu anima la nostra azione! “Semper fidelis” significa condiderare “pregnante”, di peso, determinante ogni gesto, anche quello più piccolo e nascosto (così si dice dell’essere incinta in inglese “pregnance”). Quanto invece ci facciamo spremere dalle frustrazioni? Tu sostenta il nostro sacrificio! “Semper fidelis” significa considerare “in stato interessante” anche le fatiche, quei gesti che chiamiamo sacrifici, tanto preziosi che “sacrum facere - fanno sacra” ogni realtà. Quanto invece ci imprigioniamo nello scontato? Tu infiamma la devozione nostra! “Semper fidelis” significa sentirsi in “dolce attesa”, protettori del futuro perché custodi di un oltre infinito. Quanto invece ci intristiamo di pretese, rimorsi, rimpianti? E da un capo all'altro d'Italia suscita in ognuno di noi l'entusiasmo di testimoniare, con fedeltà sino alla morte, l'amore a Dio e ai fratelli italiani. “Semper fidelis” significa essere in Avvento e sempre “in speranza”, “in der Hoffnung”, così in tedesco è una donna piena di vita nuova come Maria. Come noi. Il tempo è troppo lento per coloro che aspettano, è troppo rapido per coloro che gioiscono, è troppo lungo per coloro che soffrono, è troppo breve per coloro che hanno scadenze, ma il tempo è sempre e comunque favorevole e opportuno, perch gravido di Dio, gravido di senso. E così sia! Mons. Giulio Dellavite